sabato 20 marzo 2010

Cavolo cappuccio con uvetta

Durante i miei ormai settimanali viaggi in treno verso la toscana, difficilmente posso conversare con i miei compagni di viaggio, in quanto molto spesso mi capita di viaggiare con persone che non parlano la mia lingua (o io la loro) e così trascorro le 5/6 ore di viaggio leggendo i miei giornali o il libro di turno. Una delle ultime volte in cui ho viaggiato anche se il treno era sempre lo stesso, il giorno pure, lo stesso contesto, fortunatamente, non si è verificato grazie al fatto che dopo poco essere salita sul treno a Napoli è salita anche “Nadia” una ragazzona tutta sole e mare con tanto di bagaglio pesante al seguito che all’offerta di aiuto, per la sistemazione del predetto bagaglio, di un signore ha risposto candida con il suo spiccato accento napoletano, che io adoro, “non si preoccupi, la sostanza ci stà” in effetti “Nadia” occhio e croce sarà stata almeno un metro e ottanta centimetro più centimetro meno, i miei centimetri sono tutti meno. Occupavo il suo posto perché accanto al finestrino ed al mio cenno di alzarmi per cederglielo e sedermi al mio posto (centrale), lei non ha battuto ciglio facendomi restare dov’ero. Insomma, al contrario delle altre volte il viaggio cominciava proprio bene! Per ricambiare la sua cortesia le offro di sfogliare i miei giornali (rigorosamente di cucina) lei da un’occhiata alle copertine e comincia: questo l’ho letto stamattina, questo oggi pomeriggio e questo ieri! Non avevo più dubbi il viaggio era cominciato proprio bene! E così è cominciata la nostra conversazione, io le ho parlato del blog (non solo del mio) e lei mi ha parlato del suo lavoro nella cucina di una mensa! Da questo punto in poi non ci siamo più fermate! Tra le varie ricettine di cui abbiamo parlato questa mi ha proprio intrigata, sarà che ho cominciato a mangiare cavolo e tutta la sua famiglia solo un paio di mesi fa, (quindi devo recuperare tutti quelli che non ho mangiato fin’ora!) sarà che Nadia è stata coinvolgente nella spiegazione, io ieri sera (con l’aiuto di Alice) ho provato la sua ricetta! E devo dire con che risultato! La farina crea un avvolgente velo e l’uvetta dona un aroma particolare ed inconsueto.
Mi dispiace molto che probabilmente (sicuramente) lei non leggerà mai questo post ed io non ho nessuna maniera per far in modo che lei lo legga.

Mezzo cavolo cappuccio (quello a foglie lisce)
Un cucchiaio di farina
Una manciata di uvetta
Olio
Uno spicchio d’aglio

Mettete in ammollo l’uvetta per far togliere il sapore dolce.
Lavate il cavolo e tagliatelo a striscioline. In una capace padella fate scaldare un paio di cucchiai di olio con lo spicchio d’aglio. Quando l’olio è caldo unite il cavolo tagliato a striscioline grondante d’acqua, coprite con un coperchio e fate appassire qualche minuto. Aggiungete il cucchiaio di farina, il sale e fate cuocere girando spesso ed aggiungendo se necessario un po’ d’acqua calda.
A metà cottura aggiungete l’uvetta, mescolate bene e portate a cottura.
Ho pensato di utilizzarlo qualche volta come ripieno dev’essere una delizia!

20 commenti:

  1. Spero che lei legga le tue righe, son vcerta le farebbe un gran piacere! La ricetta è insolita ma molto intrigante!

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  2. E' un pò che mi ronza in tesat l' idea di cucinare le verdure con l' uvetta....questa ricetta di sicuro me la segno!

    baci
    Laura

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  3. l'uvetta non è che mi piaccia molto, ma il cavolo cappuccio lo adoro! provalo in una torta salata coperto da uno strato di purè e passato al forno, è strepitoso!!

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  4. Il cavolo cappuccio cucinato con la tua ricetta è favoloso! Complimenti e un bacetto ad Alice e Martino.
    Un bacio e buon inizio di Primavera!

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  5. Adoro il cavolo cappuccio e lo cucino in diversi modi, ma il tuo mi mancava! grazie, ho proprio un mezzo cappuccio avanzato e stasera lo trasformo secondo la tua ricetta, ci aggiungo anche un po' di vino bianco cosi' da un tono un po' piu' acidulo alla ricetta. BUONADOMENICA

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  6. Ciao molto interessante!!! una valida alternativa alle solite ricette!!! che simpaticona che deve essere stata Nadia, ciao e a presto

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  7. come ti capisco... anch'io ho preso spesso il treno e mi son fatta viaggi di 12 ore da sola, in paranoia!! avere qualcuno con cui parlare non è semplice... sono contenta per te... la ricetta mi piace molto e poi chi lo dice che Nadia non leggerà mai il tuo post?? mai dire mai! un bacione.

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  8. Cara Ele, che bellissima ricettina e complimenti per il post: è stato molto coinvolgente e l'ho letto tutto d'un fiato!
    Un caro abbraccio!

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  9. anche io l'ho immaginato in una torta salata.
    Buonissimo!

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  10. non ci posso credere hai fatto la ricotta? ma bravissima e complimenti anche per questa verza (io lo chiamo così il cavolo cappuccio, ma chissà se sono la stessa cosa). un bacione

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  11. Viaggio quasi tutti i giorni e da solo...capisco, buonissimo il tuo cavolo, ciao.

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  12. Mi hai dato un'idea stupenda per cucinare una cosa che non so fare!

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  13. Nadia ti ha dato una bella idea,sarebbe bello se potesse leggere il tuo post.A volte certi incontri ti lasciano sorpresi,sembra che ci si conosca da una vita.capita raramente ma quando accade che entusiasmo!un abbraccio!P.s. i gatti sono stupendi,ma che meraviglia mamma mia che cosa gli farei..il mio è completamente nero!!

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  14. Ciao!!!sono passata per augurarti Buona Pasqua! un bacio!

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  15. Miao!!!!Ovvero ciao e Tanti Cari Auguri di buona Pasqua!! mici inclusi!!

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  16. Cara Ele, grazie di essere passata da me!
    Io aspetto il tuo prossimo post: i tuoi aggionamenti mi piacciono tanto!
    Un caro abbraccio e sono felice di averti letto ancora!
    Buona settimana piccolina e un bacione!

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  17. prova ad usarla come accompagnamento per del baccalà lesso.. anche il gatto ne sarà felice

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  18. sono belle queste conoscenze occasionali che ci lasciano qualcosa di positivo...la ricetta deve essere buonissima:-) un bacione
    Annamaria

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